mercoledì 16 novembre 2016

Delle elfe e delle loro notti inquiete di novembre.


Cronaca di una notte agitata in un interno di casa borghese tra due coniugi di lungo corso di ritorno da un soggiorno in Germania per godere di un sole primaverile del tutto inconsueto al prezzo di saldo della bassa stagione (raffreddore gentilmente offerto dalla mia signora che quando viaggiamo non si fa mancare nulla) con noi bardati in piumino d'oca e i Deutschen e mio figlio a passeggio in maglioncino che ci guardavano come fossimo Totò e Peppino appena scesi dal treno a Milano con il colbacco e la pelliccia. Comunque, una volta rientrati alla base, dopo qualche regolamentare giorno di pioggia anche qui è sbocciato il sole come a mille chilometri più a nord nella Renania settentrionale, ma in compenso ieri tirava vento di bora mentre oggi  è tutto sereno, però fa un freddo cane, di quelli che ti metteresti il maglione sopra la felpa anche per stare in casa. Dunque, appena superato lo shock termico dell'elfa che, al solito, appena arriva sotto la trapunta infila i suoi piedini ghiacciati tra le mie gambe per scaldarseli, mi concedo almeno dei sogni in controtendenza per scaldarmi le ossa.

02.50 – Mi trovo in spiaggia a Jesolo (la Malibù originale e non il camping che ne porta il nome, non me la posso permettere nemmeno nei sogni) e stravaccato sulla sedia a sdraio assaporo un long drink al gin e maracuja guarnito con una fetta di lime e un bellissimo ombrellino giallo, quando finalmente Gwyneth Paltrow, la vicina di ombrellone che sta leggendo un mio libro giallo, si accorge di me e mi sorride allegra incurante del fatto che Cameron Diaz stia languidamente sdraiata sul lettino al mio fianco intenta a risolvere i cruciverba della Settimana Enigmistica. Le sorrido a mia volta e lei mi dice qualcosa, ma il rumore improvviso di un elicottero copre le sue parole. Poi mi accorgo che è il frastuono di un tritaghiaccio in azione e il mio sguardo infastidito scorre verso il barista cinese del vicino chiosco che ha il sorrisetto inquietante di Jackie Chan e sta preparando delle granite.

02.51 – Il rumore del tritaghiaccio sembra trasformarsi in quello di qualcuno che scava nella ghiaia con tanta intensità da farmi perdere concentrazione e indurre la Paltrow e la Diaz ad andare assieme a prendere una granita al caffè  al baretto della spiaggia.


le arciere elfe appena conosciute sembrano innocue...

02.52 – Il rumore della ghiaia rimescolata ormai ha invaso i miei pensieri e si è arricchito con il cigolio di un cassetto di fine ottocento. Provo ad aprire gli occhi ancora appiccicati di sonno e nella penombra scorgo una figura in camicia da notte felpata intenta a frugare con una piccola pila nel comò tra collane aggrovigliate, bracciali, gioielli e bigiotteria varia. Farfuglio qualcosa tipo: “Chi sei? Sei un ladro?” (questa è un’ottima domanda, le cronache nere pullulano di ladri in camicia da notte felpata che rispondono affermativamente).

02.53 – La figura risponde “Scusa…” poi spegne la pila e accende brutalmente la luce. Riconosco l'elfa all'interno della camicia da notte.  E' una felpata rosso lacca punteggiata da tante pecorelle bianche e da una nera. La pecora nera mi conferma che non può che essere lei...

02.54 – Dopo aver nascosto la testa sotto il cuscino ed espresso un giudizio sferzante sulla moralità della mia consorte di cui pagherò le conseguenze in seguito, cerco a tentoni la sveglia dell’Oregon Scientific sul comodino per cercare di capire che ora sia, ma la faccio cadere ed esplode come suo solito sul pavimento scagliando le pile nel raggio di diversi metri e comunque sempre sotto qualsiasi mobile da dove le potrò tirare fuori solo con la scopa. Immagino che le bombe a grappolo funzionino così.

02.55 – Ho recuperato abbastanza lucidità da iniziare un dialogo serrato con l'elfa.
Si può sapere che stai cercando a quest’ora di notte?”
Lei, senza smettere di rovistare nel cassetto, con il tono infastidito di chi ti sta dicendo una cosa ovvia e solo perché tu non ci arrivi,  mi svela l'arcano.
“Gli orecchini… tu dormi e non te ne preoccupare”
"Ah... va bene... " Sul momento la cosa appare del tutto ovvia e mi viene perfino da chiederle scusa per averle posto una domanda così ingenua. Subito dopo cerco disciplinatamente di sprofondare nel sonno come ordinato. Tuttavia, man mano che inizio a riprendere coscienza di me, avverto l'anomalia della faccenda.
“Quali orecchini e, soprattutto, perché?”
“Quelli in oro bianco a mezzaluna con gli smeraldini, hai presente?”
“No. Possiedi un numero di orecchini tale che mi servirebbe il database del CERN di Ginevra. Comunque, perché li cerchi alle tre di mattina?”
“Non mi ricordo se li ho portati in albergo a Dusseldorf e non vorrei averli dimenticati in camera. Non riesco a prendere sonno se non mi tolgo il pensiero”.
“Logica ineccepibile. Se non sai di averli portati non puoi neppure sapere se li hai persi. Mi ritiro dalla discussione, ma sbrigati che vorrei riprendere a dormire.” 

03.05 – La mia disturbatrice notturna dopo un’incursione al piano di sotto ritorna in camera tutta felice. “Che scema che sono, li avevo lasciati sulla mensola del bagno”. Avrei dovuto pensarci. Mia moglie, proprio come mio figlio e la sveglia dell’Oregon Scientific, tende infatti ad esplodere appena varcata la soglia di casa. Le chiavi della macchina di qua, la borsa di là, la giacca sul divano, le scarpe in lavanderia e gli occhiali e le sigarette chissà dove. Ovvio che gli orecchini fossero sulla mensola del bagno di sotto… comunque, finalmente, bacetto, si spegne di nuovo la luce e si torna a dormire.


Poi, con un sorrisetto s'impadroniscono delle tue notti e dei tuoi sogni

03.15 - Si riaccende la luce e l'elfa scende di scatto dal letto.
"Oh mio Dio!"
"Che c'è ancora? Non ti ricordi se hai perso la collana?"
"Macché! Ho dimenticato di mettere il telefonino sotto carica..."
La rivelazione mi getta nell'ansia più profonda perché la frase "mettere il telefonino sotto carica" pronunciata  dall'elfa implica da sempre come pena accessoria una tremenda rottura di palle.
"Ti prego, dimmi che sai dov'è il caricabatterie..."
"Ma sì che lo so! Dovrebbe essere ancora nella tasca della valigia"
"E' il dovrebbe che mi preoccupa..."
Infatti, dopo una ricerca affannosa lo si scopre ancora attaccato ad una presa della cucina al piano terra.
Ci rimettiamo a letto e dopo il "Buonanotte amore..." (augurio improbabile visto che tra poco sarà l'alba...) le giro le spalle e cerco di tornare alla spiaggia del sogno.

03.30 – Arriva una piccola grattatina sulla schiena proprio mentre Gwyneth Paltrow spazientita ha preso su la sua roba e sta uscendo dalla spiaggia ma per fortuna Cameron Diaz è ancora seduta al tavolo del bar a scherzare con Jackie Chan davanti ad una granita enorme. 
Dormi?
Con te è molto improbabile. Cosa c‘è questa volta?
Sono io che ho le vampate di calore o fa molto caldo?
La seconda che hai detto. Se metti i termosifoni al massimo è ovvio che poi fa caldo… perché non scosti la trapunta dalla tua parte e mi lasci riposare?”
“Ti spiace se abbasso il riscaldamento?”
“No, fallo pure, ma poi non ti lamentare che hai freddo appena si abbassa la temperatura…”
“Non mi lamenterò, non sono mica come te che fai una tragedia di tutto…” 
(scende da basso dove c'è la caldaia, esegue, ritorna e si ristende al mio fianco).


le mogli con l'aria pensosa incutono timore, puoi aspettarti di tutto...

03.32 - Mentre sprofondo nel sonno mi pare di sentire una che dice: "Eccola, la maledetta..." ma mi impongo di non farci caso. 
03.35 – Nuova grattatina. Anzi, questa volta è proprio una gomitata nelle costole.
“Mi ha punto…”
"Ma chi? Chi ti ha punto?"
"Una zanzara. Mi ha punto sul lobo dell'orecchio"
"Ma che dici? Non ci sono zanzare a novembre, sono tutte morte per fine contratto..."
"Questa non l'hanno avvisata. A parte il prurito, la sento benissimo che mi ronza attorno alla faccia..."
Le chiedo un istante di silenzio ed effettivamente, forse per la suggestione, ma alla fine la sento ronzare anch'io. 
“Si, è una zanzara. Probabilmente il caldo estivo e subtropicale a cui ci costringi sparando al massimo il riscaldamento ai primi freddi deve averla ingannata, oppure è una Highlander e allora siamo nei guai. Comunque, mettiti l’Autan…”
“No perché poi resta l’odore sulle lenzuola… piuttosto, se la trovo, metto la piastrina “
“Con noi dentro la camera a respirare il Baygon? Ma fammi il piacere..." 
"Non c’è un altro modo per tenerla lontana?”
“Potrei provare con la moral suasion ma dubito di riuscire a convincerla. Mi passi una tua pantofola? ”
“Scherzi? Non voglio che le schiacci sul muro che poi rimane il segno…abbiamo appena ridipinto i muri e lo sai bene quanto è costato”
“Veramente volevo massacrare te a colpi di ciabatta, mica la zanzara…”.


Quello che vorrebbe dormire tranquillo e senza quei due umani
che discutono nella stanza a fianco...

Segue immediatamente un breve scambio di villanie e recriminazioni reciproche, tra le quali, non so perché, il fatto che lei mi chiede da tre mesi di dipingere la porta del garage e io me ne frego come al solito. Il bretone in tutto questo si affaccia alla porta con l'aria seccata di chi chiede un po' di silenzio per dormire, ma viene scacciato bruscamente in corridoio, che non è il momento.

Ore 04.00 – Si riaccende all'improvviso la luce e cosi Cameron Diaz fugge definitivamente con Jackie Chan e le sue granite. Mi giro verso la mia compagna che ora è appoggiata allo schienale del letto con un libro in mano (e neppure uno dei miei…).
Si può sapere che fai, ora?
Mi guarda seccata con l'aria di chi te la farà pagare. “Che vuoi che faccia? Per colpa tua che mi hai innervosita non riesco più a prendere sonno, quindi leggo… e grazie per la notte in bianco!”.

3 commenti:

  1. È d uopo organizzare DUE camere da letto !

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  2. il letto di mio figlio, nella camera accanto è già utilizzato a scopo di prevenzione e profilassi quando mia moglie si prende uno dei suoi due possenti raffreddori annuali. Per il resto dormire nel letto matrimoniale, a parte qualche nottata movimentata come quella che ho descritto, ha ancora più lati positivi che negativi. Io sono sempre stato un fervente sostenitore dei letti separati, ma devo dire che con il tempo ho dovuto ricredermi. Quando mi capita di dormire da solo, ormai mi sento spaesato.

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  3. Ahahah! Come sempre, esilarante. ;-)
    Stavolta sono partita dall'ultimo ( ma poi recupero!) perché ho poco tempo.
    Fra tre ore dobbiamo andare da mia cognata per le prove di Canto: il 28 ci tocca andare di nuovo alla Casa di riposo dei Monti, dove siamo stati un mesto fa.
    A grande richiesta si torna e io sono nelle peste, perché Piemontesina, Lili Marlène e cose simili le ho già cantate...perciò devo sbrigarmi a farmi venire qualche idea!!! ;-)

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