giovedì 23 giugno 2016

Breton rules the wawes (the gardens too)


Diario di bordo del Comandante del Caccia posamine “Le Breton”

Ore 7.15 – usciamo dal cancello della bocca di porto alle prime luci dell’alba. La strada è calma, la visibilità è buona e la temperatura ottimale, in assenza di vento. Il radar segnala scarso traffico. Facciamo rotta per 270° in direzione dei campi incolti e delle foreste secolari dietro Via Mattuglie. Macchine pari avanti media a velocità di crociera.

Ore 7.25 – inizia l’attraversamento del tratto prospiciente Piazzetta Santa Barbara, già teatro in precedenza di violenti scontri con unità nemiche. Dispongo le vedette in coffa e la nave in stato di allerta giallo. Aumento la velocità di 5 nodi per uscire alla svelta dalla zona a rischio dei giardinetti.

Ore 7.30 - la vedetta di babordo segnala un piccolo cane nero, senza guinzaglio e padrone, ad ore 10 in avvicinamento rapido e in possibile rotta di collisione, seguito a distanza da altre due unità canine che però non dimostrano intenzioni ostili mantenendosi prudentemente al largo. Il cane nero, di cui identifico chiaramente la medaglietta identificativa a forma d’osso, non risponde ai segnali di IFF (Identification Friend or Foe) e viene identificato sul Jane’s Fighting Dogs come un’ unità meticcia della classe “Botolo anziano di zampa corta, ringhioso e rompicoglioni”. Anche se si tratta di un modello antiquato e senza alcuna possibilità di successo in uno scontro ravvicinato con un’unità di ultima generazione come “Le Breton”, dotata di 4 zanne Bofors da 15 mm e di unghie da sbarramento “Miracle Blade III” , oltre che di uno spunto di velocità ragguardevole, tuttavia metto il guinzaglio corto e manovro per 170° al fine di allontanare il pericolo.

Una rara immagine del varo del Le Breton nelle acque adriatiche di Fano

Ore 7.35- La manovra evasiva non ha avuto successo e l’unità nemica è ormai a portata di tiro. Batto il posto di combattimento generale e appena avuto il segnale di “zanne pronte” vengono emessi due segnali di ringhio d’avvertimento come prescritto dalle regole d’ingaggio. Contemporaneamente rilascio il guinzaglio in modo da facilitare la manovra d’attacco.

Ore 7.38 – Dopo una breve annusatina di studio ha inizio la schermaglia, tanto breve quanto intensa. Dopo alcuni latrati e un rapido corpo a corpo, il cane nero, raggiunto da una coppiola di zampate, dopo aver emesso un lungo “Caììì”, ripiega a tutta forza verso la sua base dei giardinetti emettendo fumo (a giudicare dall'odore). Decido di non inseguirlo e riprendo la rotta originaria per 270° dopo aver calmato l’ufficiale in seconda che ha ancora il pelo ritto. Unico danno rilevato una discreta dolenzia del polso che teneva il guinzaglio. Macchine nuovamente pari avanti mezza.

Ore 7.45 – faccio rifornimento di caffè, croissant e acqua fresca al bar dei cinesi.  Con abile manovra evasiva evito ancora una volta l'insidia del fagottino alle mele.

Ore 8.00 – attraversamento dello stretto di via Quarnaro. Da dietro le mura e le siepi delle villette che costeggiano la rotta vengono emessi diversi latrati e abbaiamenti di sbarramento da parte dei numerosi cani presenti all’ormeggio per la difesa costiera. Decido di mantenere il silenzio radio.

il Le Breton  in manovra ad alta velocità con i suoi quattro propulsori al massimo dei giri

Ore 8.10 – Faccio l’ingresso nell'immensa radura a prato e boscaglia dietro via Mattuglie. Sgancio il guinzaglio per avere maggiore libertà di manovra. “Le Breton” attiva i sensori olfattivi a medio e lungo raggio e procede bordeggiando a zig-zag la sua azione di rilevamento della selvaggina presente in zona. Mantengo il controllo a vista e preparo il bocconcino di richiamo.

Ore 8.15 - Avvistata squadriglia di tre tortore in formazione. Subito attaccata e messa in fuga.

Ore 8.20 - il sonar di profondità rivela la presenza di unità sotterranee non identificate. Probabilmente talpe o ricci. Dopo una furiosa scavata della tana, il comandante in seconda, colto da improvvisa carenza affettiva, decide di venire a piantarmi le zampe sporche in pieno petto provocando danni alla maglietta che al rientro verrà messa in manutenzione nella lavatrice. Il comandante in seconda viene messo a rapporto e minacciato di corte marziale.

In esplorazione alla ricerca del nemico da ingaggiare

Ore 8.30 – nel tentativo di inseguire qualcosa di non identificato “Le Breton” entra a tutta forza in mezzo ad una macchia di rovi, lamponi e more selvatiche riportando qualche danno alle sovrastrutture. Segue breve, ma piacevole, rifornimento di frutti di bosco.

Ore 8.50 - Avvistata e inseguita senza successo una giovane lepre comparsa all'improvviso dalla boscaglia nella quale s'immerge nuovamente dopo una serie di rapidi zig zag.

Ore 9.00 - Dopo che finalmente è stata depositata tra l’erba la mina del mattino (prontamente rimossa mediante il dispositivo in dotazione del tipo sacchetto Chinamarket mod. 12657/bis) decido il rientro alla base.

Ore 9.10 – Rilevato traffico mercantile in aumento, diretto verso i supermercati della zona.


All'ormeggio e in assetto da riposo

Ore 9.15 – All'uscita di Piazzetta Santa Barbara avvisto a ore 12 una nuova unità senza padrone e guinzaglio. Dopo lo scambio di annusamenti viene identificata come una cagnetta neutrale e disponibile di nome “Polly”. Il comandante in seconda alza la bandiera di combattimento e decide di andare all'abbordaggio tentando un audace speronamento poppiero. La cagnetta Polly mette in atto una manovra diversiva d’emergenza riuscendo a schivare l’assalto, allontanandosi con la coda abbassata in funzione di rete parasiluro verso la padrona sopraggiunta sul luogo dello scontro e con la quale segue un breve scambio di opinioni poco urbane, ma senza conseguenze.

Ore 9.20 – Faccio rientro in porto e ormeggio il “Le Breton” impolverato sul tappeto del salotto, per la gioia di mia moglie.

2 commenti:

  1. Formidabile ed esilarante!!!
    Non possiedo animali, ma avendo avuto un cane, all'età di 12 anni, che portavo a spasso tutti i giorni ( era un toro, truccato da barboncino nero!!) mi sono prontamente ricordata di certe situazioni!!! :-)

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  2. Io le vivo quotidianamente, almeno due volte al giorno, anche a natale, capodanno e ferragosto e sia che piova, nevichi o ci siano 40 gradi all'ombra. Però non ne potrei fare a meno, il mio bretone è come un secondo figlio, lo adoro...

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