venerdì 10 febbraio 2012

Meno tre... meno due... e non sono le temperature.

Ormai ci siamo... la data che sembrava lontanissima, tra una prova e l'altra, tra una battutaccia goliardica e una sigaretta fumata al gelo in cortile,  tra una frittola e un caffè nella pasticceria di fronte al teatro è arrivata al'improvviso alle porte e domenica sera, pronti o non pronti, si va in scena con la commedia. 
Insomma... alea iacta est.

E' stato un po' come quando me la prendevo calma con gli esami universitari, che tanto all'appello mancava ancora un mese e  c'era tutto il tempo da dedicare alla ragazza e agli amici. Poi  di colpo il tempo, forse per via della teoria della relatività o di qualche altro principio di Einstein, si metteva a correre come un centometrista e così una bella mattina scoprivo che l'esame era la settimana dopo e mi mancavano ancora da studiare i capitoli sul diritto di famiglia e le successioni. Ricordo che avendo innalzato l'arte dello studio frettoloso per capitoli e sommi capi a livelli di eccellenza, riuscii perfino a lucrare un ventidue in Storia del diritto romano studiando il capitolo del Codice Giustinianeo sul treno per Padova, tra le stazioni di Mira e quella famigerata di Vigonza-Pianiga (in quegli anni per scoprire se eri matricola e sottoporti ad ogni tipo di angheria i goliardi che facevano le ronde tra gli scompartimenti del treno locale per Padova ti chiedevano cosa ci fosse in mezzo tra la stazione di Vigonza e quella di Pianiga e qualsiasi paese tu dicessi era sbagliato perché la risposta esatta era: il trattino) . 


Al mio tavolo di lavoro, facendo finta di studiare (1970)

In seguito, in pieno '68, ebbi la brillante idea di chiudere a chiave nel suo studio il preside di facoltà perché ritenendo che non avessi frequentato le sue lezioni si rifiutava di mettermi la firma sul libretto per sostenere l'esame di diritto civile. Io sapevo di essere nel giusto perché le lezioni le avevo frequentate tutte anche se le svolgeva l'assistente ed era solo sfortuna se l'unica che avevo bucato era proprio quella in cui lui, poco prima di Natale, era arrivato in aula di sorpresa a prendere i nomi di quei pochi che c'erano. Così, con il coraggio e la determinazione dei miei avi guerrieri gli dissi che non lo avrei fatto uscire di lì finché non mi avesse messo quella firma che mi spettava. Ma siccome sono sempre i piccoli dettagli che rovinano le grandi imprese non mi accorsi che il mio prigioniero poteva tranquillamente uscire da una seconda porta che aveva alle spalle per chiamare i bidelli e farmi portare via. Così, evitate per l'intercessione di un docente che mi aveva preso in simpatia, tutta una serie di denunce oltre all'espulsione dalla facoltà e conscio del fatto che probabilmente avrei superato l'esame di diritto civile solo all'alba del 2000, mi trasferii per l'ultimo anno all'Università di Ferrara e questo migliorò moltissimo le mie performance perché in tal modo potevo preparare gli esami con tutto l'agio possibile, avendo quasi un'ora a disposizione per studiare tra Mira e Rovigo. Ma torniamo alla commedia...

Ormai da qualche sera ci siamo spostati definitivamente al teatro Lippiello, per mettere giù assieme ai nostri tecnici le scenografie e provare finalmente gli impianti audio per le musiche, le luci e anche i costumi di scena.
Questi ultimi saranno molto curati perché la vicenda, proprio come il libro da cui è tratta, si svolge agli inizi degli anni '70 e il regista ci tiene molto a rendere tutto realistico e quindi, per esempio, la costumista è diventata matta a trovare la gonnellina kilt scozzese con lo spillone dorato che indosserà Teresa (Donatella) nella scena del primo bacio, ma anche i mutandoni rossi a pallini bianchi che dovrà indossare Carlo al momento della fuga sui tetti (e tra il pubblico) per non farsi sorprendere dal padre di lei rientrato all'improvviso (è la citazione da una triste vicenda realmente accaduta all'autore che però ci tiene a dire che all'epoca del fattaccio indossava dei normalissimi boxer bianchi). Anche il ragazzo (bravissimo) che ci prepara i materiali di scena, dopo aver creato tutte le portate della cena al ristorante (il suo piatto di linguine alla buzara, anche se in plastica e lana, faceva venire voglia di mangiarselo) ha dovuto riprodurre esattamente la copertina introvabile del long playing di Pinball Wizard che Carlo porterà in dono e che lascerà cadere per terra al momento del bacio (fortuna che almeno il vinile destinato a scheggiarsi non è quello originale, che costerebbe un patrimonio). Ora so che è alle prese con la creazione di un finto salame che dovrà comparire nella prima scena, ma se me lo dicevano ne portavo uno io, che forse era più suggestivo e realistico.


Una prima sorpresa è stata che l'Auditorium ha un palcoscenico in legno di dimensioni adeguate ma che è rumorosissimo come una grancassa e quindi dovremo muoverci a passi felpati  per evitare di coprire le voci degli attori con una carica di cavalleria. Soprattutto la mia stazza renderà la cosa difficile, anche se cercherò di muovermi lieve come l'ippopotamo di Walt Disney nella danza delle ore. La seconda sorpresa è stata che l'impianto di illuminazione è buono e abbastanza potente, ma manca il segui persone, cioè l'occhio di bue, che nel nostro allestimento è fondamentale per evidenziare solo l'attore che recita in quel momento e lasciare in ombra gli altri che devono essere inattivi. Dunque, lo noleggeremo. La terza sorpresa è stata che il teatro, pur ristrutturato di recente, ha un impianto di riscaldamento con dei diffusori sul soffitto che producono un ronzio di fondo molto fastidioso e pertanto lo spegneremo prima dello spettacolo confidando in tutti i sensi nel calore del pubblico. 

Infine, abbiamo scoperto che, al contrario di quanto ci era stato detto, non ci sono delle quinte, ma solo delle semi quinte e non c'è un sipario per cambiare le scene. Dunque, siccome la storia si svolge in diversi ambienti (dal ristorante veneziano alla casa di lui e quella di lei) abbiamo dovuto far costruire alla svelta dallo scenografo due pannelli aggiuntivi per nascondere al pubblico in sala almeno i mobili e gli attori in attesa di entrare di volta in volta in scena. Siccome tra i ragazzi della compagnia si fa sfoggio di creatività abbiamo escogitato sul momento una cosetta geniale per cambiare la scena con garbo. 

Infatti, abbiamo vestito da camerierine le due (graziosissime) Ilarie della compagnia (con le gonnelline plissettate nere, le traversine bianche e la crestina di pizzo) in modo che, mentre gli attori recitano, entrino in scena alle loro spalle facendo finta di spolverare e sostituendo gli arredi, spostando i tavoli e cambiando le fodere del divano per creare la nuova ambientazione. Ieri sera poi, avendoci preso gusto, abbiamo chiesto alle due ragazze di entrare in scena anche nella sequenza iniziale in cui Carlo, dopo la separazione da Donatella,  riassapora la libertà da single e tra le tante cose che riscopre ci sono anche il calcio in televisione e, naturalmente..."Colpo grosso" (lo so... è degli anni '80, ma le Kessler con il loro "Pollo e champagne" erano meno sexy). L'idea era quella di fare entrare in scena le due Ilarie mentre risuonava la celebre sigla della trasmissione (cin cin ...ricoprimi di baci) sculettando alle spalle di Carlo proprio come le "Fruttine" di Umberto Smaila. Ma c'è stata la sollevazione indignata delle due ("Giammai! Avremo i genitori in sala...") e abbiamo dovuto battere in ritirata.      

In tutto questo, abbiamo un regista (Simone) e soprattutto un' aiuto regista (Elena) tanto bravi quanto esigenti e severissimi, che ieri sera ci hanno preso per la collottola e siccome alcuni di noi (non pensate male, non ero io) avevano sbagliato i tempi e il tono di alcune battute ci hanno tenuto a provare sino a mezzanotte. Unico conforto concesso agli attori: una pausa di un quarto d'ora per una pizza al taglio fredda e ingozzata stando seduti sul bordo del palcoscenico (e solo coca cola, niente birra...). L'elfa, quando ha saputo l'ora che avrei fatto, ha ridacchiato maliziosamente e dopo aver detto "Me la stai contando giusta? Sono sicura che sei proprio a teatro?" ha soggiunto " Comunque, la bella novità e che a quell'ora sarò a letto perché io devo alzarmi presto per andare al lavoro, mica come te che sei lì a  divertirti e quindi o ti danno un passaggio, o torni a casa a piedi".  Ed è quello che ho fatto, perché il teatro è anche sacrificio, che diamine!

Ah! Niente auguri, mi raccomando. A teatro siamo tutti scaramantici...

20 commenti:

  1. Che bello Carlo!
    Che peccato non poterti venire a vedere!
    (Comunque meno male niente "fruttine", ho sempre detestato quella trasmissione e quella canzoncina demenziale ancora di più.)
    Niente auguri allora, ma un forte pensiero a tutti voi.

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    1. @Maude Chardin: grazie per il pensiero che apprezzo molto. So che i ragazzi della Vanguardia Nonsensista dopo ogni spettacolo producono e mettono in vendita per autofinanziarsi un DVD in HD e molto curato per chi volesse vedersi la commedia a casa (ieri ho visto quello delle Donne al parlamento di Aristofane che hanno messo in scena di recente con gran successo di pubblico ed era davvero fatto bene). Comunque, conto di pubblicare nei prossimi giorni qualche pezzetto della commedia su YouTube e quindi avrai modo di vedermi all'opera.
      Ciao

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  2. ollallà! si va in scena! :)
    aprite il sipario che lo spettacolo cominci!
    che bello.
    qualche passo indietro e qualche parola lasciata chissà dove...ma il magone in gola è troppo emozionante. :)
    raccontaci poi come è andata! e mi raccomando..un attore deve avere sempre un po' di ambizione...non essere troppo modesto!
    un augurio no ma un bacio e un abbraccio sì!

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    1. @lauramentre: grazie e ricambio il bacio e l'abbraccio con tanta simpatia. Non temere per il resto...sono un veneziano pomposo e magniloquente, dunque la modestia non mi avrà.
      Ciao

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  3. Allora siete agli sgoccioli! davvero che peccato che sia così lontano altrimenti sarebbe stato carino venirvi a vedere. ma non ho capito una cosa: la commedia è tratta dal tuo libro ma tu reciti in prima persona?
    i miei avevano una compagnia teatrale, mia madre era la "regista" hanno fatto piacevoli e divertenti piece teatrali e mi immagino tutto il fermento di questi giorni per voi.
    non ti dico niente allora. ma vi penserò, tu tienici aggiornati su come è andata!

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    1. @Trilly: che divertente...dunque anche tu sei figlia d'arte (mia madre oltre che essere una brava pittrice aveva fatto molto teatro da ragazza e mi ha trasmesso l'amore per la scena)e vedo che comprendi benissimo l'ansia e la tensione che si vivono fino all'istante in cui si spengono le luci e si va in scena (poi l'adrenalina aggiusta tutto...).
      Tra poco scrivo tutto...
      Ciao.

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  4. un..... e vai! basta? bella soddisfazione scrivere e portare in scena una propria opera. Fai il bravo con gli altri!

    Quella della seconda porta mi ha fatto scompisciare.... quando si è giovani pecchiamo in ingenuità!

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    1. @Jouy-carladidi: Grazie per l'evvai che è perfetto e non attiva gesti scaramantici. Sarò bravissimo con gli attori della compagnia, così come loro sono pazienti con me quando sbaglio il tempo delle mie entrate in scena.
      In quanto alle tante cavolate della mia gioventù potrei scrivere un secondo libro. Quasi quasi lo faccio...
      Ciao

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  5. beh allora non dico nulla, del tipo in c. alla balena eccetera...

    ma il libro l'hai scritto pensando al teatro, o è successo dopo?

    a domani allora, o posdomani, con il resoconto completo, le recensioni e le critiche !

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    1. @nellabrezza: prima ho scritto il libro, in tempo reale e capitolo dopo capitolo sul mio vecchio blog di Splinder. Poi il mio figliolo errante in uno dei suoi ritorni dall'estero mi ha presentato il suo amico Simone che è il regista della Vanguardia Nonsensista, una compagnia teatrale di studenti di Ca'Foscari che ha già diversi premi e riconoscimenti al suo attivo e così è nata l'idea di prendere una parte del testo e trasformarlo in una commedia brillante.
      Tra poco scrivo tutto su come è andata
      Ciao

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  6. Niente auguri? Eppure ero venuta qui per farteli... Ok, va bene anche senza, ma sei nei miei pensieri. Mi sarebbe piaciuto Tanto vedere la Tua commedia, che già solo a leggerla mi ha fatto ridere, quindi m' immagino a vederla di persona. Sarà un successone, non ho dubbi davvero!
    Ciao Carissimo, Felice Domenica e un Abbraccio ancora più Grande del solito, per Te!
    Maria Elena

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    1. @Mecan: appena i ragazzi della compagnia mi danno il DVD completo dello spettacolo, te lo spedisco a Macomer. Bravo eh?
      Ciao un bacione

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  7. Mucha mierda!
    Questo si può dire ad un artista...mi sono informata e porta bene!;-)
    Mìgola

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    1. @Migola: assolutamente vero! L'informazione che ti hanno dato è corretta, tanto è vero che dieci minuti prima di aprire la sala, il regista ha chiamato tutta la compagnia sul palco e tenendoci tutti per mano abbiamo compiuto un rito scaramantico gridando in coro qualcosa di molto simile.
      Ciao

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  8. ieri sera ho guardato l'ora ed ho pensato che in quell'istante ti stavi preparando per il grande momento. Sono andata in facebook ma avevo sentito che per i teatranti non è di buon auspicio qualsiasi augurio, però ti siamo state vicine con il pensiero, le donne che hai conosciuto e non, mia sorella,la mia commessa, Irene ed io.
    Ho immaginato che avresti fatto dei video e come ti ho detto per me di sera sarebbe stato difficile essere presente, anche per il mio orario di lavoro.
    Sono certissima che hai fatto un figurone, che sei stato grande!
    un caro saluto, forse in ritardo in questo caso.
    Non sono stata alla tua altezza, unico amico conosciuto nel blog a presenziare alla mia mostra! Così ti ringrazio ancora.

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    1. @alessandra: Come ti ricorderai sono un discreto sensitivo, dunque lo so che mi avete pensato e che mi siete state vicine e quindi mando un bacione a tutte. In quanto alla tua mostra, gli assenti hanno avuto come sempre torto perché mia moglie ed io, e ci metto pure Domenico che continua a chiedermi quando torniamo dalla mia amica di Marostica, abbiamo conosciuto una bravissima pittrice ma soprattutto un'amica stupenda. Verrò a salutarti quanto prima per portarti il DVD dello spettacolo. Con dedica, of course.
      Ciao

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  9. Vogliamo il resoconto della prima!!!redcats

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  10. @nellabrezza
    @redcats
    @alessandra

    Lo so...lo so che siete impazienti di sapere: sto aspettando di avere qualche foto e qualche spezzone di spettacolo da mostrare, ma sto già scrivendo il post e se i materiali non arrivassero in tempo lo pubblico ugualmente. Ancora qualche ora di attesa e saprete...
    Ciao

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