sabato 18 luglio 2020

Degli inganni astuti delle mogli per indurti a ballare tango.

Facebook mi ha ricordato oggi l'inganno messo in atto dalla mia signora due anni fa per indurmi a imparare tango e la successiva difficile negoziazione per ottenere almeno una clausola di salvaguardia a mio favore nel patto appena stipulato e che, in seguito, ha avuto lo stesso destino di quello di non aggressione tra Russia e Germania: praticamente carta straccia.
Eppure avrei dovuto conoscerle le astuzie della mia compagna per ottenere subdolamente quel che desidera sfruttando i miei frequenti momenti di modica attenzione quando sono concentrato su altre cose. Nel caso in questione, lei ha usato la tecnica collaudata delle domande a grappolo (le temibili cluster questions) sulle solite menate da fare in casa alle quali di solito, quando sono seduto al computer per lavorare sulle foto o per scrivere, rispondo di sì distrattamente in automatico e talvolta mettendo l’audio al minimo per ridurre i rumori molesti di sottofondo. Infatti, ero intento a lavorare con Lightroom sulle luci di un paesaggio quando lei è arrivata di sorpresa alle mie spalle chiedendo:
“Hai portato fuori il cane?”
“Sì”
“Hai preso il pane?
“Sì”
"Il burro e le uova?"
"Sì"
“Hai dato acqua alle piante?”
“Sì”
“Vieni al corso di tango?”
“Sì”
“Hai rifatto i letti?”
“Sì”
“Hai steso la biancheria?”
“Sì, cioè no…. ”
“Come? L’hai stesa sì o no?”
“Sì, la biancheria l’ho stesa… mi riferivo a due domande prima, al corso di tango. Non ho alcuna intenzione di venirci...”
L'elfa ridacchiò soddisfatta, perché era lì che mi aspettava.
“Mi dispiace, Carluccio, ormai quel che è detto è detto… rien ne va plus ”
“No, dai....così non vale. Hai ottenuto il mio sì con l'inganno, mi avvalgo del quinto emendamento e della facoltà di non capire.”
“A parte che il quinto emendamento riguarda la facoltà di non rispondere e tu mi stai rispondendo, comunque ti informo che ti avevo già iscritto qualche giorno fa pagando anche la quota. Volevo solo la tua conferma e ora ce l’ho… in ogni caso il corso c’è solo una sera a settimana e volendo la sera prima c'è la pratica, ti ci posso portare io, così magari quando finisce facciamo anche tempo a prendere un piatto di frittura di pesce e un' ombra in qualche bàcaro e poi passeggiamo assieme romanticamente . Tra l'altro, casomai ci provassi a dirlo, non hai nemmeno la scusa che l’Inter gioca in Coppa, perché ho già controllato il calendario e giocate solo due volte al mercoledì.
Quest'ultima sua affermazione, oltre all'inganno perpetrato introduceva anche uno scenario nuovo e inquietante.
“Non cercare di lusingarmi con la frittura di pesce e fammi capire… ma ti sei iscritta anche tu?”
“Sì, certo…”
“Ma allora proprio non conosci vergogna… è un corso per principianti, tu balli tango da oltre dieci anni e fai i corsi avanzati con professionisti argentini come Walter Cardoso e la Margarita Klurfan, e - come si chiama quel piccoletto che mi mostri nei filmati su YouTube e sembra John Belushi nei Blues Brothers? - Heineken Piroga?"
"Lascia stare le piroghe e la birra e non fare lo spiritoso. Il ballerino si chiama Aoniken Quiroga ed è bravissimo, magari riuscissi un giorno a ballare un decimo di come lo fa lui..."
"Vabbè, scusa... avrò capito male il nome, anche se con quella panzotta qualche birretta di troppo assieme all'asado se la dev'essere fatta. Comunque, tu, signora mia, che ci vieni a fare al corso di tango?"
L'elfa fece subito quella faccettina innocente che le riesce tanto bene quando vuole sviare i miei sospetti.
“Ti aiuto e ti faccio compagnia, che altro?”
“No, bellezza... diciamo invece che, siccome sei malfidente, hai paura che non mi presenti a lezione e vuoi controllare che ci vada... ho indovinato?”
“Beh… effettivamente, l'autobus per Campalto davanti alla stazione parte ogni venti minuti, c’è una gelateria lungo la strada e anche qualche bar con ottimi spritz e cicchetti vicino alla fermata che potrebbero indurre un uomo in tentazione, dunque è meglio che ti porti io in macchina, anche perché così fai prima… comunque sia, il corso parte a metà ottobre e hai tutto il tempo di prepararti spiritualmente”.


Milonga in rosso (2018)


A quel punto, conscio di non avere vie d'uscita con quella lì e non potendo modificare l'esito del negoziato, provai almeno ad inserire qualche clausola di salvaguardia a mio favore.
“Va bene, ormai vedo che non mi lasci scampo, anche perché so perfettamente che se ora mi tirassi indietro, mi pianteresti un muso epico e inizieresti la guerriglia domestica quotidiana con scassamenti di palle devastanti, però almeno esigo che venga stipulato tra noi un patto ferreo e intangibile che accetterai senza discutere. La pongo come una "conditio sine qua non" per confermarti il sì”
“Quale sarebbe?”
“Ti avverto ora per allora che la prima volta che tu oserai esclamare “Stai attento! Ma cosa fai? il piede va messo così e non come fai tu e meno molle quel, braccio! Tienilo più su, concentrati! Sei sempre il solito…” io mi metterò elegantemente sull'attenti davanti a te, accennerò ad un inchino molto charmant, ti farò il baciamano e, dopo aver salutato il maestro e i presenti, abbandonerò all'istante la lezione senza fiatare e per non farvi più ritorno”.
“Va bene, accetto, ma facciamo che sia alla terza volta?”
“Io ci sto! Quindi, siamo d’accordo: tre strikes e sei fuori, come a baseball…”
"Andata anche per me!"
Subito dopo, una vigorosa stretta di mano ha suggellato il patto tra me e l'elfa.
Ecco, come poi sia andata a finire una volta iniziato il corso è presto detto perché in cuor mio già sapevo che qualcuna di mia conoscenza, confidando nella tolleranza smisurata che mi contraddistingue e sul fatto che - noblesse oblige - non si pianta mai in asso una signora, tanto meno su una pista da ballo, poi avrebbe sconfinato al quarto strike e magari anche al quinto, al sesto…
Così (anche per merito di un bravissimo maestro che ogni tanto mi soccorreva dicendole :"ma non rompergli sempre le balle, poveretto, che sta andando bene") alla fine ormai ballo tango (dignitosamente) da due anni e l'altra sera ho perfino sognato di fare una milonga in un campiello veneziano. Indovinate con chi?

2 commenti:

  1. Bravo, complimenti!
    La tua scrittura sta a metà tra Goldoni e Pirandello.
    Godibilissima e soprattutto fa molto riflettere sul perchè certi rapporti matrimoniali durano nel tempo...

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    1. Grazie davvero, i tuoi paragoni sono molto lusinghieri, ma anche un po' imbarazzanti per la mia naturale modestia (mia moglie su questo punto troverebbe da ridire). Diciamo che dopo tanti anni trascorsi a scrivere cose mortalmente noiose sul process re-engineering e la lean production nella multinazionale dell'auto in cui ho lavorato, ora finalmente mi posso sfogare a raccontare con lo stile ironico e leggero che mi ruggiva dentro ma ho sempre dovuto celare, giacché i sabaudi non sono particolarmente noti per il senso dell'umorismo :)

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