Qualche giorno fa, di ritorno dalla passeggiata mattutina con il bretone tra viottoli di campagna con il fango indurito dal gelo che scricchiolava sotto le scarpe e un bel nebbione fitto ad avvolgere tutto, sono stato colto da un’inquietudine improvvisa. Una sorta di ansia per una minaccia incombente che non sapevo definire. Non era perché Whisky, sbuffando vapore dalla bocca e tirando come una locomotiva impazzita, stava cercando di trascinarmi in una canaletta ghiacciata tra le canne seguendo qualche sua pista misteriosa e nemmeno perché la mano con la quale lo tenevo al guinzaglio doveva essere prossima alla necrosi da congelamento, visto che non avvertivo più le dita. Doveva essere qualche cosa d’altro. Poi, osservando il cielo livido che incombeva su di me ho pensato che magari avevo lo stesso senso di Smilla per la neve e di lì a poco ne sarebbe scesa a larghe falde, dunque ho affrettato il ritorno.
Ho pensato di illustrare il post con alcune delle ultime foto scattate lungo i percorsi dei miei giri mattutini con il cane. (cliccandoci sopra si ingrandiscono) |
Di cosa si trattasse l’ho capito appena arrivato a casa. Infatti, l’arciera elfa che avevo incautamente sposato ventisette anni prima ritenendo fosse una personcina tranquilla e conciliante (non a caso mio suocero, ogni volta che m’incontra, per prima cosa mi ricorda che la garanzia è scaduta e che non ha intenzione di riprendersela) mi aspettava sul cancello con il cappotto addosso, la sigaretta all’angolo della bocca come Humphrey Bogart e le chiavi della macchina in mano.
<<Oh! Era ora che arrivassi, stavo morendo di fame… porta il cane in casa e andiamo dai cinesi a fare colazione che sono già le otto e mezza>>. Eseguii l’ordine poi tornai da lei che nel frattempo stava salendo in macchina.
<<Ti faccio compagnia con un altro caffè, ma ho già preso il fagottino di mele se è per quello…>>.
Lei mi restituì lo sguardo meravigliato con il quale avevo accolto l’invito.
<<Da quando in qua prendi il fagottino? Non sei quello del: “La colazione ha un senso solo con il croissant con la marmellata”?>>.
<<Lascia stare… è una lunga storia d’incomprensioni con il Celeste Impero, probabilmente l’ideogramma del fagottino di mele è lo stesso del croissant. Piuttosto, come mai sei tanto di fretta? E dove dovremmo andare dopo la colazione?>>.
<<Non mi hai detto che durante le feste volevi fare un giro? Bene, oggi facciamo un giretto dalle parti di Marcon…>>.
La guardai con sospetto.
<<Perché proprio a Marcon?>>
Morena attese apposta che salissi in macchina, poi appena messo in moto mi lanciò uno sguardo maligno, quasi assaporando il dolore che stava per infliggermi:
<<Ci sono i saldi al centro commerciale e anche da Zanchetta!>>.
Il ruggito del turbo e la sua solita sgommata in stile “Da zero a 100 Km/ora in 9 secondi” nascosero il mio <<Noooo!>> disperato.
La vecchia ferrovia tra Venezia e Treviso all'alba. |
Infatti, accompagnare la propria compagna per negozi per molti uomini è più stressante e faticoso delle marce forzate di 20 chilometri con zaino affardellato da 35 chili che si facevano durante il servizio militare. Io sono tra questi. Ovvero, sono tra coloro che non capiscono la sottile libidine tutta femminile del cazzeggio nei negozi, perché se hanno bisogno di un paio di scarpe o di pantaloni e camicie, vuol dire che hanno già in mente con buona approssimazione quello che cercano, quindi vanno in centro, danno un’occhiata a due o tre vetrine e appena hanno adocchiato il modello che fa al caso loro per prezzo e forma, entrano e se c’è la taglia giusta si va subito di bancomat e il gioco è fatto. Diciamo che il tempo medio di permanenza nel negozio varia dai 10 ai 15 minuti e solo perché magari devi provarti i pantaloni e il camerino è occupato, oppure la commessa è molto gradevole. Insomma, una faccenda del tipo: veni, vidi, vici.
Nel caso di mia moglie la faccenda è particolarmente stressante perché lei non ha la pulsione patologica allo shopping di cui soffrono alcune donne, ma il suo piacere consiste unicamente nel vedere le cose con le quali potrebbe eventualmente fare shopping se non fosse d’indole parsimoniosa. Questo significa che oltre al numero inverecondo di negozi, bottegucce, megastore e outlet che mi costringerà a girare senza mai farmi capire cosa stia cercando veramente, l’unica certezza è che lei non acquisterà nulla.
Immagino di conseguenza che in molti negozi ci sia da qualche parte una sua foto con scritto “Wanted” perché l’elfa è di quella stirpe malvagia che prova una quantità di cose, scomoda la commessa per farsi consigliare o cercare la taglia e alla fine, dopo averla illusa che se veniva pagata a percentuale quello era il suo giorno fortunato, le riconsegna il tutto dicendo: <<Grazie, ma non sono convinta, ci penserò…>>.
Le belle nebbie invernali per noi che abbiamo il cane da caccia mattiniero... |
Il mio ruolo di “Accompagnator cortese” poi è ancora più frustrante perché vengo coinvolto in ogni possibile scelta, sapendo bene che qualsiasi cosa io dirò o proporrò sarà sbagliata o idiota per definizione. Diciamo per vizio originario, in quanto proveniente da uno che, non sapendo cosa sia un coprispalle o non avendo idea di che tacco serva per ballare Tango, sarebbe meglio si astenesse dal dare pareri o dal suggerire.
Il problema maggiore è dato dal momento della prova. Infatti, appena lei entrerà nel camerino con il vestito o la gonna che deve provare, dopo esser stato caricato come un attaccapanni di borsetta, cappotto e occhiali verrò messo di piantone davanti alla tenda da cui lei uscirà periodicamente come uno dei Re Magi della Torre dell’orologio per pronunciare la frase più temuta: il <<Come mi sta?>>.
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Nel caso qualcuno si chiedesse come mai chiamo mia moglie l'arciera elfa |
Ora io so benissimo che in linguaggio elfico <<Come mi sta?>> significa: <<È tanto che non ci facciamo una bella litigata>>, ma il problema è che non so come superare il dilemma della risposta. Perché magari il rotolino sui fianchi che non ci dovrebbe essere, ma che il vestito - sempre di una taglia inferiore a quel che le servirebbe - nasconde appena, glielo vedo benissimo perché non sono orbo, ma so che se glielo facessi notare ne verrebbe fuori una tragedia di proporzioni bibliche per lesa maestà e che sarei immediatamente accusato di cospirazione contro la sua persona, infliggendole intenzionalmente sughi pesanti, facendole mangiare troppi formaggi o mettendole olio in eccesso nell’insalata. Dunque, da oggi tutti a dieta, che la ricreazione è finita.
D’altronde so anche di non potermela cavare negando l’evidenza perché in realtà lei il rotolino lo ha visto benissimo nello specchio del camerino e aspetta solo che io le dica: <<Oh! Ti sta benissimo, casca perfettamente…>> per scatenare l’attacco sulla stomachevole piaggeria nei suoi confronti che mi porterebbe perfino a negare l’evidenza. Una volta ho perfino provato a chiederle: <<Cosa gradiresti sentirti rispondere?>> sperando di avere quell’aiutino che nei quiz non si nega a nessuno, ma è stato peggio.
Il sole sorge alle ore 6.35 e tramonta... |
Per mia fortuna, quando lo shopping avviene tra le bancarelle di qualcuno di quei mercatini rionali che oggi sono tanto trendy (ormai il numero delle signore in pelliccia alla ricerca dello straccetto cinese in lana “mortaccina” ha superato quello delle badanti moldave) e dove finalmente l’elfa può ravanare come una ruspa nei cestoni del “4 paia di collant x 5 euro” senza che la commessa la guardi male, almeno la prova non avviene, se non altro perché di solito il camerino o è un pertugio angusto tra gli scatoloni dentro il furgone, oppure è una tendina di fortuna in mezzo a una strada con il rischio concreto di farla ribaltare e di ritrovarsi in mutande tra i passanti (è successo).
Un grave problema accessorio nel nostro caso è dato dalla “Sindrome del cheeseburger” che inesorabilmente colpisce la mia dolce metà all’ora di pranzo, malgrado di norma sia una buongustaia abbastanza esigente, ogni qualvolta si dedica allo shopping nei grandi centri commerciali e che consiste nell’improvvisa e irrefrenabile voglia di un panino molliccio con la polpetta unta, il formaggio fila e fondi, l’insalata fiappa, la maionese che fuoriesce da tutte le parti, il ketchup e le patatine fritte da annichilire con un boccalone di coca ghiacciata da colpo apoplettico (antiacido non incluso nella confezione).
Infatti, anche questa volta, lei me lo ha proposto e ho dovuto combattere duramente per non dovermi ingozzare in fretta su un vassoietto, dopo una coda interminabile alle casse, tra adolescenti sgomitanti con l’acne iuvenilis, il giubbino nero plasticato e il piercing, famigliole con bambini frignanti, signore aggressive modello “Scusi ma c’ero prima io” e gente dallo sguardo bovino che aspetta in piedi con il vassoio in mano che tu finisca di ingurgitare la tua polpetta e le lasci il tavolinetto. Oppure il tizio che ti chiede: <<Posso?>> e, senza neppure attendere la risposta, si accomoda al tuo fianco sulla panchetta invadendo progressivamente ogni spazio finché alla fine abbandoni la postazione.
I frutti ghiacciati dell'inverno nel parco Rodari di Chirignago |
Alla fine, visto che c’era gente in coda fino all’ingresso del locale, sono riuscito a giungere ad un faticoso compromesso e considerato che alle due e mezza non esistevano più in zona ristoranti con la cucina aperta, ci siamo recati in una paninoteca di quelle da paesino, che a quell’ora sono semi deserte se non fosse per i soliti due vecchietti che giocano al videopoker. Uno di quei posti ancora umani dove i panini sono davvero tali, con la rosetta, il salame e la mortadella tagliati freschi, mentre il vino è un rabosello spillato dalla damigiana. Lì, ammorbidita dal buon vino e dalla tranquillità del posto (e forse stanca, visto che camminavamo tra scaffali, appendiabiti e vetrine da quasi quattro ore) Morena mi ha finalmente sorriso grata poi mi ha detto: <<Sei stato carino oggi… mi hai seguito per negozi senza nemmeno lamentarti troppo. Che ti succede?>>.
<<Sarà un residuo del clima di bontà natalizio…>>.
<<Può essere… comunque meriti un premio e se domani è una bella giornata ti porto a fare il giretto promesso>>.
La guardai sospettoso per via del fatto che avendo una cultura classica conoscevo bene la faccenda del “Timeo Danaos et dona ferentes”.
<<Senti un po’ bellezza… domani i negozi sono chiusi, vero? Posso stare tranquillo…>>
Incrociò le dita come fanno i boy scout per i giuramenti << Certo, è il sei gennaio, quindi un giorno festivo>>.
<<Anche l'Ikea è chiusa, vero?>>
<<Si, anche loro...>>
<<Anche l'Ikea è chiusa, vero?>>
<<Si, anche loro...>>
<<Ah bene! Allora dove andiamo? A Caorle a mangiare pesce? Oppure per malghe in Alpago? Pur di andare fuori mi sta bene perfino rivedere ancora i mosaici romani di Aquileia o l’abbazia di Pomposa…>>.
<<Nulla di tutto ciò… andiamo a Badoere>>
<<Perché Badoere? La piazzetta seicentesca con le colonne a semicerchio è deliziosa, ma il paese sono quattro case in tutto e finisce lì. Perché dovremmo andarci?>>
Mi riempì nuovamente il bicchiere di rabosello, forse per anestetizzarmi, poi sorrise nuovamente maligna.
<<C’è il mercatino dell’antiquariato dell’Epifania…>>.
Quanto amore in questo post! Ironia e amore, che bella coppia!
RispondiEliminaDella serie "cornuti e mazziati " :)) Si, dice bene Elenamaria, c'è tanto amore in questa dolce coppia, vi adoriamo :)
RispondiEliminadivertentissimo il tuo modo di raccontare, certo che Morena è un uragano!
RispondiEliminaCoppia bellissima sicuramente, fa bene al cuore leggere racconti di vita come questo , teatro di vita di una coppia che per molti anni ha condiviso molte cose diventando un tutt'uno, conoscendosi profondamente e non facendo mandacre la giusta dose d'ironia nel proprio rapporto, essenziale secondo me,non vivere tutto troppo seriamente ma con una giusta dose di leggerezza.
troppo carino questo racconto !!
RispondiEliminafortunata l'elfa, un uomo così paziente ed innamorato...!
ma le bellissime foto di una campagna così silente e pacifica e distensiva le hai messe per maggior contrasto?!
e perchè whisky non lo lasci correre senza guinzaglio??
Ma tua moglie è un'eccezione, credimi; per lo shopping vero, quello crudele, fatto di file e spintoni, nessuna donna si porterebbe mai dietro il marito! Bisogna combattere in assoluta solitudine! :)
RispondiEliminatua moglie sarà pure il terrore delle commesse ma è davvero simpaticissima.
RispondiEliminaanche questo post è bellissimo! perchè secondo me tu sotto sotto ti diverti da matti fra camerini e l'indecisione di tua moglie, se poi riesci a strappare un pranzetto in un posto carino.... ;)
I mercatini non finiscono mai...redcats
RispondiEliminaTua moglie è un adorabile perfida e tu sei come argilla nelle sue mani ;-)
RispondiEliminaCondivido l'approccio alla shopping di tua moglie: guardo di tutto e di più, ma raramente acquisto. Come si dice, conta di più il viaggio che non la meta!
Bellissimo il tuo sgomento, culminato nella frase "Anche l'ikea è chiusa vero?". Hahahaha, l'ikea è il terrore anche di mio marito e temo di tutti i maschi accompagnati :)
@elenamaria: come immaginavo, alla sensibilità femminile non sfugge che sotto all'ironia e l'aristocratico fastidio con la quale racconto le nostre vicende di coppia in realtà c'è sotto un rapporto affettivo intenso. D'altronde, se la mia elfa iperattiva e pragmatica sopporta da 27 anni un sognatore pigro come me(e viceversa)vuol dire che qualcosa di solido l'abbiamo costruito, no?. Ciao
RispondiElimina@Pat: Wow! Adoro essere adorato. Mi sento un Re magio. Ricambio l'adorazione per la mitica Patty POPC. Ciao
@Alessandra: Grazie Ale. Immagino che dopo averci conosciuti finalmente di persona,tu possa anche goderti di più i miei raccontini domestici, se non altro perché ora puoi immaginare la mia espressione sconcertata di fronte al caratterino di Morena. La definizione di uragano calza a pennello alla mia dolce metà (anzi, un terzo, come dice lei confrontando la mia stazza con la sua). Bisognerebbe anche attribuirle un'intensità come si fa con quelli tropicali.Direi che tra la forza 7 e la 10 ci stiamo perfettamente. Ciao
@ele: sono contento che le foto ti siano piaciute.Devo dire che le lunghe e solitarie passeggiate con il cane per la campagna,mi stanno portando a scoprire un mondo nuovo, fatto di silenzi,di campi arati e di stradine sterrate immerse nelle nebbie che mi piace fissare nelle mie immagini per condividerlo con gli amici. Non lascio volentieri libero Whisky anche se andiamo in mezzo ai campi perché il giovanotto quando stana qualche lepre (ce ne sono parecchie)poi la rincorre a perdifiato per centinaia di metri e l'ultima volta a momenti lo perdevo perché si è infilato come un treno in mezzo alla vegetazione e non l'ho più visto. Dunque, vorrei evitare di doverlo cercare a mia volta. Ciao
@Linda: E' come dici tu. C'è uno shopping estremo in cui i mariti sarebbero solo d'impiccio. Infatti le incursioni tra le bancarelle del mercatino del sabato a Marghera, dove bisogna andare di gomito e spintoni come una guerriera ninja, la mia elfa guerriera se le fa da sola perché io non ho la grinta necessaria. Ciao
@Trilly: Grazie per i complimenti a Morena, che riferirò. Avendo sposato colei che poi si è rivelata una piccola Marcegaglia in miniatura, almeno mi diverto molto nel raccontare le sue inattese debolezze femminili con un taglio ironico. Devo stare attento però, perché lei legge spesso il mio blog e, anche se spesso ridacchia, già una volta, quando ero ancora su Splinder, aveva replicato ad una mia presa in giro con un post al vetriolo intitolato "Mio marito è un tipo che..." . Perché l'elfa conosce bene l'arte dell'ironia e sa colpire duro come le sue frecce. Se lo ritrovo tra i salvataggi lo riposto. Ciao.
@Redcats: Come è vero...(ma Corrado che ne dice?). Ciao
@ellevibi: Ebbene sì, mia moglie ha una bella personalità, forte e decisa e m'impegna molto nel tenerle testa. Ma è proprio quello che ho sempre cercato nelle mie compagne. Dunque la cosa mi piace assai e mi diverte. In quanto all'Ikea posso solo riportare la risposta del marito di una mia amica di Splinder che alla proposta della moglie di accompagnarla per l'ennesima volta a visitare l'esposizione, le rispose "piuttosto vado al Gay Pride...". Ciao
RispondiEliminasi si sono proprio curiosa di leggere il post di tua moglie!!
RispondiEliminaCarlo il racconto è divertente e piacevole come al solito.. ma le foto sono spettacolari!
RispondiElimina@Trilly: le curiosità delle mie lettrici sono sacre ed eccoti accontentata, qui sopra ho ripubblicato quel post...
RispondiElimina@Maude Chardin: Grazie Maude, ma è tutto merito del cane che costringendomi a delle levatacce antelucane mi consente almeno di scoprire un mondo tutto nuovo e scattare immagini che prima sarebbero state impensabili.