Avete presente la scena cult di "Harry, ti presento Sally”, quando lei, indispettita dalle vanterie maschiliste di lui sulle sue conquiste e le relative prestazioni sessuali di grande soddisfazione per le sue partner occasionali, gli rivela che in realtà molte donne spesso fingono l’orgasmo e di fronte alla sua incredulità, mentre sono a tavola al ristorante gliene simula uno lungo e clamoroso con tutti i clienti che la guardano e la signora del tavolo vicino che dice al cameriere “Prendo quello che ha preso la signorina…” ?
Bene… ieri mi è successa una cosa simile, perché le mogli sanno perfettamente dove colpire duro quando vogliono ferire l’ego dei loro uomini e la cosa fa più male di una ginocchiata nelle palle (arte marziale nella quale l’elfa è cintura nera e che mi costringe nelle discussioni con lei a starle almeno a un metro di distanza, soprattutto quando ha torto marcio e glielo sto dimostrando).
Ieri pomeriggio, infatti, tornando dal florovivaista lungo una stretta stradina di campagna, mentre stavamo chiacchierando del più e del meno, la mia signora ha emesso uno strillo acuto e quindi ha fatto un paio di sbandate e controsbandate improvvise, che mi son visto prima spiccicato contro un platano e poi infilato dentro al fosso sull'altro lato. Tutto questo perché, a suo dire, dal finestrino aperto era entrato un insetto, forse una vespa, che peraltro non avevo visto e che, probabilmente terrorizzata a sua volta da quelle sbandate e dallo strillo, era subito uscita dal mio finestrino per mettersi in salvo.
Quando le mogli pur di trovare un difetto ti dicono che l'hai fotografata di schiena. |
Così, dopo lo spavento, per riprendere un dialogo rasserenante le ho chiesto: “A proposito di insetti alati, hai già visto la foto che ho postato?”
“Dici quella dell’ape sulla lavanda?”
“A parte che non è un ape, ma una vespa e forse dovresti ripassare la categoria degli imenotteri, ti è piaciuta?”
“Sì, è bella… però dovevi fotografarla davanti e non di schiena”
“Grazie, la prossima volta cercherò di metterla in posa e magari le faccio dire “cheese” per farla sorridere, però non mi hai messo un like… guarda che non è indecente mettere un like a qualche post del coniuge, ogni tanto lo fa perfino nostro figlio, che è tutto dire…”
“Ma perché dovrei metterti dei like? Lo sai che io uso Facebook solo per rilassarmi con i giochini”
“Ah già… dimenticavo che tu sei quella che non ha mai letto nemmeno i miei libri gialli… “
“Non è affatto vero… li ho letti tutti!”
“Ah! Lo apprendo solo ora che li avresti letti… e quindi? Ti sono piaciuti?”
“Non lo so, perché non li ho mai finiti…”.
Quella tanto aperta e liberal, che non sembra, ma come Sherlock ti osserva e sa tutto di te,,, |
A questo punto un silenzio gelido è sceso dentro la Vitara e non era il condizionatore… poi dopo un minuto lungo come l’eternità, l’elfa è scoppiata a ridere dicendo: “Ma no, scemo…volevo farti uno scherzo e vedere come ci rimanevi male… li ho letti e mi sono anche piaciuti…”
“Non è che ora lo dici per consolarmi?”
“Ma no…fidati.”
“Posso interrogarti?”
“Ma certo…”
“Chi è l’assassino dell’Enigma di Ponsard? E qual’ è il colpo di scena finale della Luna sul Cesen?”
L’elfa risponde correttamente ad entrambe i quesiti.
“Caspita! Quindi li hai letti davvero? Ma… siccome sei furbetta, non è che per caso sei saltata a leggere l’ultima pagina?”
“Scoprilo da solo… non sei un detective?”
“Sì, ma come faccio a provarlo se davvero lo hai fatto?”
"Se conosci come dici l'animo femminile, ci arrivi benissimo ad avere la prova. Basta che ragioni..."
"Non vedo come..."
“Va bene, se mi offri l’aperitivo te lo dico…”
“Andata, ti offro lo spritz! Quindi?”
“Ma secondo te, dal momento che Milla, la tua detective, è ispirata a me, vuoi che non legga i tuoi libri pagina per pagina per controllare come cavolo mi descrivi? Elementare, Watson…”